Si ritorna a parlare di leggi sul copyright dopo che lo Studio Khara aveva avvertito con un annuncio i trasgressori sulla diffusione delle copie pirata dell'ultima pellicola del franchise.
My Hero Academia è stato scelto per rappresentare il nuovo spot del Ministero degli Affari Interni e delle Comunicazioni sulle nuovi leggi che sono state emanate il 1° gennaio e il video mette in evidenza i servizi di filtraggio approvati dallo stesso governo giapponese per il blocco di siti web illegali.
Questo servizio di filtraggio, è rivolto soprattutto ai genitori (e tutori) che cercano di creare "un ambiente online sicuro per i giovani"!
Prima di lasciarvi allo spot, vi ricordiamo che sul nostro sito potete trovare anche informazioni su:
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Le nuove leggi del copyright in Giappone
Con la revisione della legge sul copyright giapponese, si puniscono coloro che scaricano consapevolmente manga, riviste e opere accademiche caricati illegalmente o piratati. Inoltre, ritornando al discorso del "filtraggio", dal 1° ottobre sono vietati anche quei "siti sanguisughe" che inserivano link esterni che rimandavano ad altri siti dove erano contenuti i media piratati.
In precedenza, la legge formalizzava l'infrazione solo per i download di musica e video caricati illegalmente.
La revisione consentirà il download di pochi frame di un manga composto da diverse dozzine di pagine e anche la pubblicazione di foto in cui il manga non compare come soggetto principale. Per concludere, non verranno puniti le persone che scaricano opere derivate (dōjin e fan fiction) o parodie.
Le sanzioni
Ovviamente non potevano mancare delle sanzioni più severe: i recidivi del download illegale saranno sanzionati con fino a 2 anni di carcere oppure con una multa di massimo 2 milioni di yen (circa 15.400€) o entrambe le cose.
Le sanzioni per tutti i gestori di "siti sanguisuga" prevedono fino a cinque anni di carcere o una multa di massimo 3 milioni di yen (circa 23.177€) o entrambi.
Inoltre resterà vietato incollare collegamenti ipertestuali a siti Web illegali su bacheche anonime o creare "app sanguisughe".
Già nel 2019 un sottocomitato dell'Agenzia giapponese per gli affari culturali aveva concordato un piano per creare leggi complete che vietano la pratica di scaricare consapevolmente tutti i media illegali da Internet.
Tuttavia, quel piano ha destato preoccupazione in quanto i critici hanno sostenuto che le norme più severe sarebbero troppo ampie e ostacolerebbero la libertà di espressione degli utenti di Internet.